Patrimonio storico-culturale
Patrimonio Naturalistico
Patrimonio Immateriale
Patrimonio storico-culturale
- Castello medievale. Edificato nel corso del XII secolo, si erge a nord dell’abitato, sulla parte sommitale di un poggio a 500 metri s.l.m. scosceso e inaccessibile per tre lati e aperto sul mar Tirreno, all’interno del quartiere “Bagherino”, cioè nella zona dove nel XII secolo venne insediato il piccolo borgo fortificato di Golisano, originario nucleo del centro abitato odierno, fondato per volere dell’alta aristocrazia normanna.
- Torre di Guardia. La Torre di Guardia medievale, inglobata nel fianco sinistro della Chiesa Madre, sorse tra il XIII e il XIV secolo come struttura isolata, in una zona periferica rispetto all’abitato. Nel corso della costruzione della Chiesa Madre, durante la prima metà del secolo XVI, ne divenne torre campanaria fino agli inizi del XX secolo. Presenta una pianta quadrata e si sviluppa su quattro livelli, il terzo dei quali è ingentilito da una elegante bifora in pietra intagliata, poggiante su una colonnina con un capitello decorato a crochet.
- Museo Targa Florio. Unico nel suo genere, il Museo contiene un’importante e suggestiva raccolta di foto, documentari inediti, oggetti e cimeli della corsa automobilistica su strada più dura e affascinante di tutti i tempi, la mitica “Targa Florio”.
- Chiesa San Pietro e Cristo Pensile. La Chiesa Madre dedicata a San Pietro, è stata edificata tra la fine del 400 e gli inizi del 500, ed è stata consacrata nel 1548 assumendo il ruolo di matrice. La Basilica è stata rimaneggiata più volte nel corso dei secoli; il prospetto principale, ad esempio, è il frutto delle trasformazioni dell’inizio del Novecento. Conserva pregevolissime opere d’arte tra le quali la spettacolare Croce Pensile di grande impatto per chi entra nella Basilica. La Croce è una complessa macchina lignea che si trova nella navata centrale; nel recto è rappresentata la resurrezione di Cristo con i dolenti scolpiti a tutto tondo ai lati su appositi bracci.
- Quadro di Maria Santissima dei miracoli presso la Basilica. Patrona di Collesano, viene festeggiata dal 25 al 27 maggio con diverse manifestazioni. L’imponente quadro dell’Annunciazione, a cui vengono accreditati numerosi miracoli, anche documentati, viene portato in processione per le strade del paese il 26 maggio dai fedeli. Tale processione, sia per la grande partecipazione popolare, umile e visibilmente maestosa,è unica per le emozioni che riesce a suscitare in tutti i partecipanti.
- Chiesa Santa Maria di Gesù. La Chiesa custodisce un crocifisso di Frate Umile da Petralia e la tela della Madonna in gloria tra i santi Cosma e Damiano del 1621. Di grande pregio è un bellissimo Chiostro nell’annesso convento dei Frati Minori Riformati.
- Chiesa Maria Santissima Assunta, è un altro interessante edificio religioso di Collesano, che presenta all’interno molte opere di rilevante interesse artistico. Già chiesa parrocchiale, è collocata nell’antico centro e conserva nel cappellone gli stucchi e gli affreschi del 1647 di Giovanni Giacomo Lo Varchi con “Storie della Vergine”. Del ciclo possiamo ammirare “Lo Sposalizio della Vergine” e la “Dormitio Virginis”. Nell’altare maggiore è collocata invece la “Madonna con il Bambino” attribuita ad Antonello Gagini o alla sua bottega, mentre nella cappella laterale destra si trova l’Assunta, recentemente datata al terzo decennio del XVI secolo, che si presenta con il preziosissimo manto d’oro estofados all’interno di una sagoma a mandorla con Dio Padre in alto. La chiesa è impreziosita dal rivestimento maiolicato della guglia.
- Chiesa Santi Sebastiano e Fabiano. Conserva un Cristo Morto nell’urna, la statua del Santo titolare e varie tele del Sei-Settecento. In una di esse, quella denominata della “Sacra Famiglia”, è raffigurato l’antico abitato di Collesano alla fine del Seicento.
- Chiesa San Domenico. Nella Chiesa San Domenico si trovano, tra le tante opere, una tela del 1623 di Gaspare Vazzano raffigurante la Madonna del Rosario tra i Santi Domenico, Vincenzo, Maddalena e Agata, La Circoncisione del 1634 del Lo Varchi e la Madonna del Rosario in legno, attribuita a Giancola Viviano e datata 1648.
Patrimonio Naturalistico
- Sito archeologico ambientale Monte d’Oro (800 m). Sorge nel territorio di Collesano, a circa un chilometro dall’odierno abitato. In questa area la presenza umana è attestata fin dall’antichità, come dimostra il ritrovamento in sito di alcuni reperti, soprattutto ceramici, riferibili all’età classica.
Monte d’Oro e il sito di Qal,at as-sirat furono citati anche nel trattato geografico di AL Edrisi (1.154 ca), comunemente noto come Libro di Re Ruggero. In quelle pagine i siti furono descritti come alto e superbo monte. - Sentiero naturalistico limitrofo all’agriturismo Dispenza – Monte d’Oro.
Patrimonio Immateriale
- Venerdì Santo. La Cerca al mattino e la processione della Morti e Passioni a sera. La Cerca è oggi rappresentata da una Via Crucis per le vie del paese, cui prendono parte la Confraternita del Ss. Crocifisso e alcuni figuranti. I confrati sono vestiti con i tradizionali abiti con “cappuccio”. La sera del venerdì Santo ha luogo una seconda processione in cui partecipano tutte le confraternite. Vengono in essa recate le statue di San Giovanni evangelista e di Santa Maria Maddalena, il Cristo Morto nell’Urna, detto comunemente a Morti e Passioni, e il simulacro della Madonna Addolorata.
- Maria Santissima dei Miracoli (Maggio). Patrona e avvocata del popolo collesanese, si festeggia il 25-26-27 di maggio di ogni anno con la suggestiva processione per le vie del paese il giorno 26.
- Festa del Corpus Domini. Processione per le vie del centro abitato con la partecipazione di tutte le confraternite e con l’allestimento degli altari devozionali “l’artari” per le vie del paese.
- Festa del Santissimo Crocifisso (Settembre). Il Santissimo Crocifisso, compatrono della città di Collesano, si festeggia nella Chiesa di Santa Maria di Gesù il 14 settembre con la Solenne Processione per le vie del centro abitato e i suoi festeggiamenti sono preceduti dal tradizionale settenario. Il Crocifisso di Fra’ Umile Pintorno da Petralia è una scultura lignea realizzata intorno al 1635 ed è ubicata nella cappella sinistra dell’unica navata della Chiesa Santa Maria di Gesù.
- Presepe Vivente a Natale.
- Il paesaggio della Ceramica di Collesano. Insieme a Burgio, Caltagirone, Palermo, Sciacca e Trapani, Collesano è uno dei sei centri siciliani depositari di una antica e rinomata tradizione della lavorazione della decorazione dell’argilla. L’arte della ceramica, a Collesano, affonda le sue radici a partire dalla seconda metà del cinquecento, come testimonia il più antico documento finora rintracciato e che attesta tale attività proprio al 1567. Copiose testimonianze della ceramica collesanese sono conservate presso i diversi musei siciliani (come la Galleria regionale di Palazzo Abatellis e il museo etnografico Pitrè di Palermo e nazionali (come il Museo internazionale della ceramica di Faenza).
- Artigiani del Campanaccio.
- Trinacria Green Festival (agosto).È il principale appuntamento musicale di Collesano nel cuore del Parco delle Madonie. Il 2023 ne celebra la nona edizione per confermare e, allo stesso tempo, innovare la sua identità. Il Festival è un contenitore di buone pratiche, a cominciare dall’idea che avvicinare tutte le generazioni alla buona musica sia un modo per coltivare valori come condivisione e rispetto per l’individuo, l’ambiente, il bene comune. Musica, buon cibo, socialità: ingredienti che si mescolano con la promozione del territorio, delle sue bellezze naturalistiche, ma anche artistiche e architettoniche aperte alla curiosità degli spettatori del Festival che potranno così immergersi per le strade di Collesano. Il Festival è un caleidoscopio di esperienze che attende solo di essere vissuto!
- Provola delle Madonie. Un po’ più schiacciata e panciuta della cugina provola dei Nebrodi, la provola delle Madonie si produce all’interno di una delle aree più ricche di biodiversità d’Italia: le Madonie. Una terra montuosa a ridosso del mare: dalle sue alture lo sguardo spazia fino all’Etna, alla catena dei Nebrodi e alle isole Eolie. Si tratta di un tipico formaggio vaccino a pasta filata; ha la forma di un fiasco panciuto e la crosta liscia e sottile di color giallo paglierino. Il latte, crudo e intero, è riscaldato a 37-38°C nella tradizionale tina di legno: a esso si aggiunge caglio ovino in pasta. Una volta raggiunta la densità voluta, si rompe la cagliata in grani delle dimensioni di una nocciola e la si lascia riposare per un tempo variabile, versando acqua o siero caldi.