Patrimonio storico-culturale
Patrimonio Naturalistico
Patrimonio Immateriale
Patrimonio storico-culturale
- Castello di Roccella Attestato già nel XIII secolo, viene ampliato (o ricostruito) nel secolo XIV da Francesco Ventimiglia sullo sperone roccioso, in un luogo precedentemente fortificato, già di pertinenza della Chiesa fin dall’anno 1082. Sito di grande interesse strategico e produttivo, molto ambito, appartenne in seguito agli Alliata, a Gaspare La Grutta, ad Antonio Marziani e poi ai suoi successori. Del grande complesso castrale e della sua eccezionale masseria oggi rimane in piedi la sola torre grande, mentre il resto è allo stato di ruderi. In allestimento al suo interno un museo multimediale.
- Antico acquedotto Per risalire alla sua probabile datazione bisogna ancora continuare le indagini storico-scientifiche. Sicuramente è già presente in un acquerello che ritraeva il Castello di Roccella dipinto da Camillo Camilliani intorno all’anno 1583. In quel tempo convogliava acqua prelevata dal fiume Imera per servire le immense produzioni agricole della baronia.
- Piazza Garibaldi (di forma ottagonale) Il sito, nato sulla collina nell’anno 1700 a seguito di licentia populandi del 18 dicembre 1699, veniva disegnato attorno ad una piazza ottagonale. Gli era stato assegnato il nome di Casale di Roccella ma in seguito veniva denominato Campofelice.
- Busto bronzeo di Pasquale Cipolla Posto al centro di Piazza Garibaldi, ricorda la figura del giurista Pasquale Cipolla che difese i diritti della comunità campofelicese in materia di usi civici acquisiti.
- Statua San Francesco e gli aironi dello scultore campofelicese Santo Di Bianca Belvedere dei tramonti.
- Statue di Falcone e Borsellino Belvedere dei tramonti.
- Villa Giuseppe Impastato e monumento ai caduti Via Cesare Civello.
- Targa Florio, atelier della targa Florio di Serafino Barbera.
- Chiesa Santa Rosalia Edificata nell’anno 1700, quando iniziano i lavori di fondazione del sito Casale di Roccella,aveva inizialmente dimensioni molto più modeste, che sono state ampliate con diversi ulteriori interventi.
- Cappella Viale della Provincia.
- Viale San Francesco – c.da Solfarelli Recente assegnazione alla Diocesi di Cefalù di un terreno confiscato alla criminalità organizzata, in contrada Solfarelli, per la realizzazione di una struttura intestata ai beati don Pino Puglisi e giudice Rosario Livatino.
Patrimonio Naturalistico
- Belvedere dei tramonti nel quale svettano le statue raffiguranti i martiri della legalità Falcone e Borsellino.
- Percorso dei murales L’intervento degli artisti è stato concepito come un esperimento socio-artistico, con l’idea, da un lato, di riqualificare l’anonimato urbano di questo piccolo paese attraverso un linguaggio artistico che potesse “segnare”, marcare il territorio, tracciando nuove declinazioni di senso e creando nuovi percorsi poetici e suggestivi; dall’altro, di ribaltare la recente tendenza del sistema dell’arte a snaturare il lavoro di questi artisti mobilitandolo in musei e gallerie, invece di consentire loro la possibilità “istituzionale” di creare arte pubblica, libera e fruibile per le strade delle nostre città.
- Spiaggia e lungomare del Mediterraneo tra le più belle del tratto di costa, si estende per 6 chilometri ed è compresa tra la foce del fiume Imera a ovest e il territorio di Lascari.
- Orologio solare ideato da Mario Carlino, un’opera fortemente voluta dall’amministrazione comunale che è rimasta affascinata dallo studio e dal lavoro del Carlino, un campofelicese con la passione per le scienze e l’astronomia.
- Piazzetta Anna Frank.
Patrimonio Immateriale
- Processione Santa Rosalia (4 settembre) – Il paese alle porte delle Madonie è devoto alla Santuzza sin dall’epoca della sua fondazione, avvenuta i primi del Settecento. Le celebrazioni in onore di Santa Rosalia a Campofelice di Roccella sono anticipate dal triduo in preparazione della solennità, dalle esibizioni itineranti delle bande musicali nei quartieri e culminano il 4 settembre, giorno in cui il simulacro della Santa al calar della sera viene portato a spalla dai devoti che in processione percorrono le vie del paese addobbate a festa con le luminarie e le bancarelle.
- Il Crocifisso (22-25 giugno) Il Crocifisso, che nel 2023 verrà festeggiato dal 22 al 25 giugno, rappresenta per tutta la comunità un profondo legame dello Spirito. Inizia il giovedì, venerdì e sabato con il Vespri e la Celebrazione Eucaristica serale e si conclude nell’intera giornata domenicale, con l’Alborata alle ore 08.00 a seguire le diverse celebrazioni eucaristica e si conclude la sera con la Processione per le vie della Città, con la compagnia della banda musicale, le luminarie per le vie del paese diversi addobbi floreali e lo spettacolo pirotecnico che conclude la festa del Santissimo Crocifisso.
- L’Incontro, processione del Venerdì Santo si conclude con l’incontro tra la Madonna Addolorata e il Cristo morto. Il fercolo della Madonna viene portato in corsa verso quello del figlio morto. La corsa rimanda a pratiche arcaiche di esplicitazione del lutto.
- Maggiolata (primo maggio) Tradizionale addobbo popolare spontaneo degli usci con margherite di campo ed altri fiori. E’ un’antica tradizione che riguarda solo il comune di Campofelice di Roccella che consiste nell’adornare, nel primo giorno di maggio, l’entrata di ogni abitazione con petali di fiori stagionali di vario genere fra cui margherite, rose, papaveri e gerani. Sembrerebbe che si possa ricondurre tale usanza al periodo romano (dal 238 a.C.), in cui venivano fatte offerte di fiori a Flora, dea della primavera e della riproduzione. Tale usanza sta scomparendo, salvo rari casi nelle zone centrali del comune dove vi è la maggior concentrazione di cittadini originari della zona. I fiori vengono raccolti e sparsi a caso o disegnando dei cuori davanti all’uscio delle abitazioni in segno di augurio.
- Rassegna Roccamaris, incontri d’estate al Castello Per la conoscenza e la valorizzazione del Castello di Roccella a cura del Comune e dell’associazione Roccamaris APS.
- Lumache della ditta Lumaca Madonita, Lumaca Madonita nasce dal desiderio di tre grandi amici di creare qualcosa di innovativo e unico. Davide Merlino, Michele Sansone e Giuseppe Sansone, motivati da una ventennale esperienza nel settore agricolo e mossi da un forte entusiasmo, si sono uniti per realizzare uno dei più grandi allevamenti di lumache d’Italia. Michele per primo intuisce le potenzialità del settore dell’elicicoltura e convince gli amici ad intraprendere questa esperienza. Nell’arco di pochi mesi, grazie anche all’aiuto di esperti del settore e a seguito di numerosi sopralluoghi in allevamenti già esistenti tra Francia, Spagna e Grecia, il sogno inizia a prendere forma. Oggi la Lumaca Madonita, con i suoi 40.000 mq di terreno e più di 1.400 allevamenti nati in collaborazione con altri allevatori italiani ed esteri, è il più grande allevamento a campo aperto d’Italia. Dal 2013 diventa primo produttore in Italia e quarto al mondo di Caviale di Lumaca o meglio conosciuto come Perle delle Madonie, oltre ad essere produttore di bava di lumaca inserendo sul mercato una linea di prodotti di alta cosmesi naturale proprio a base di bava.
- Cassatelle tradizionali, ravioli dolci farciti di crema di ricotta o impasto di ceci, in genere fritti in abbondante olio. Si attende con piacere il periodo in cui il Panificio Imburgia, il più antico panificio del nostro paese, metta in pasta le Cassatelle ripieno di ricotta e cannella, Cassatelle ripieno di crema ceci e proposte con gocce di cioccolato, che vengono fritte per immersione nell’olio bollente. Rappresentano un’eccellenza della nostra pasticceria locale. È una produzione tipica siciliana, come tale è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf), su proposta della Regione Siciliana.
- Apparicchiu, cibo tradizionale che ricorda in un certo senso la caponata, ma è confezionato con le zucchine lunghe fatte essiccare al sole dell’estate e con i carciofi. È una ricetta tipica del nostro paese, spesso sconosciuta, ma molto apprezzata da chi la prova. Rientra nella gastronomia gourmet dove gli antichi sapori sono sempre più difficili da trovare e gustare.